DICONO DI NOI: LOGISTICAMENTE 12 FEBBRAIO 2019
Specializzata nella realizzazione di progetti innovativi su misura, KFI affianca il cliente nella scelta di soluzioni tecnologiche avanzate lungo tutte le fasi della supply chain: produzione, logistica e distribuzione.
Logisticamente ha intervistato Guido Madella, Business Development Manager in KFI, che ha spiegato il segreto di un’azienda da sempre antesignana nella tecnologia per la logistica.
La prima azienda ad aver introdotto in Italia i sistemi di voice picking per la gestione del magazzino
KFI nasce 27 anni fa nel mondo della tecnologia: da qui, si è subito contraddistinta per aver introdotto e consolidato nel tempo un’offerta molto completa di soluzioni per l’identificazione automatica, in particolare dalla tecnologia barcode, fornendo ai clienti dispositivi industriali per l’acquisizione dei dati, stampanti termiche per codici a barre e la nascente tecnologia legata alle radiofrequenze.
Nel 2005, sono stati introdotti – per la prima volta in Italia – i sistemi di voice picking: KFI è stata la prima azienda ad aver portato nel Paese i sistemi vocali per ottimizzare il prelievo in magazzino.
Una tappa fondamentale quindi, il 2005, e uno spartiacque per KFI, che da azienda di distribuzione di tecnologie, ha iniziato un’inesorabile evoluzione che la rende oggi un system integrator ad alto valore aggiunto, in grado di sviluppare, installare e manutenere soluzioni complesse per migliorare i processi di business legati alla produzione, alla logistica e alla gestione della supply chain.
Che cos’è lo smart picking e in che modo si applica?
“Lo smart picking – spiega Madella – non è una soluzione chiavi in mano, ma una modalità di svolgimento del lavoro, o meglio, un approccio al miglioramento delle attività di prelievo.
Lo smart picking non prevede l’adozione di un hardware o di un software specifico, ma è basato sul miglioramento dei processi. Si parte dall’osservazione di quello che è il processo attuale del cliente, si cerca di capire quali siano le inefficienze, le criticità e i colli di bottiglia e, una volta definito il perimetro di azione, si possono individuare le tecnologie o la metodologia operativa per svolgere al meglio il processo di picking”.
L’ambito più innovativo di applicazione per KFI è l’intralogistica, dove si rivela particolarmente efficace per rendere efficienti e organizzate le operazioni logistiche che permettono l’afflusso/deflusso di materiali per la linea di produzione: dal prelievo componenti nel magazzino supermarket, al kittaggio, fino alla consegna in linea, ottimizzando contestualmente le attività di milkrun e favorendo una gestione paperless dell’informazione.
Come migliorare il picking e ridurre al minimo gli errori: due casi di successo
Per meglio comprendere le applicazioni di KFI in contesti reali, Guido Madella si è soffermato su due case study, importanti per introdurre il concetto di smart picking.
Spare Parts: percorsi più brevi per prelievi più veloci e accurati
Il primo di questi casi riguarda un’azienda che si occupa di soluzioni per la refrigerazione.
La necessità dell’azienda era quella di migliorare il processo di prelievo e di consolidamento degli ordini di parti di ricambio nel magazzino centrale, in preparazione alla spedizione degli stessi ai clienti o installatori sul territorio.
“Una volta individuate le criticità – spiega Madella – come ad esempio l’adozione di ordini di prelievo cartacei non aggiornati e non aggiornabili in tempo reale, abbiamo progettato una soluzione basata sulla tecnologia vocale (voice picking) abbinata a dispositivi pick to light wireless (quindi senza cablaggio e autoalimentati).
La soluzione ha permesso di gestire al meglio un prelievo multi-ordine supportando il picker nella attività di prelievo (con la voce) e ventilazione su un carrello multi-ordine (con le luci).
L’operatore può così evadere un numero maggiore di ordini a parità di tempo/kilometri percorsi in magazzino avendo mani libere, occhi liberi e con grande ergonomia e sicurezza: senza oggetti in mano che ne limitino la movimentazione.
Lo scopo? Quello di ottenere risultati più accurati nel minor tempo possibile.
Come conferma Madella, infatti: “I risultati ottenuti sono un + 18% di righe prelevate nel magazzino, un anticipo di 60 minuti della messa a disposizione degli ordini proposti ai corrieri, e una riduzione di 25-30% dei km percorsi dai carrelli in magazzino”.
Automotive: informazioni condivise in tempo reale e aumento delle performance di prelievo
Il secondo case study spiegato da Madella riguarda l’intervento di KFI in un’azienda del settore Automotive.
In particolare, il cliente aveva la necessità di:
– migliorare l’accuratezza del prelievo e di dare segnalazione nel caso di componenti mancanti nel magazzino supermarket
– trasformare un processo basato sulla carta con un processo paperback, eliminando le stampe cartacee
– incrementare l’autonomia di lavoro degli operatori, annullando eventuali problemi legati alla sicurezza ed evitando il rischio di danneggiamento del materiale prelevato ad elevato valore.
– connettere in real-time il sistema centrale con i processi che arrivano sul campo e di raccogliere le informazioni in tempo reale.
KFI ha quindi identificato due tecnologie: un’etichetta elettronica grafica (wireless e auto-alimentata e dotata di led ad alta visibilità) che ha sostituito i cartellini cartacei per ogni singola ubicazione (questa etichetta che riporta in digitale le informazioni che prima erano in analogico) e un’etichetta elettronica in formato A5 che ha sostituito la picking list cartacea che accompagna il carrello pronto per essere trasportato a bordo linea di assemblaggio.
“Il percorso di prelievo viene guidato dalla luce (pick-to-light) emessa dalle singole etichette elettroniche governate dal software di gestione sviluppato da KFI.
Grazie alla dotazione di un lettore indossabile con barcode reader, l’operatore può identificare la corretta locazione leggendo il codice del materiale e in corrispondenza del segnale luminoso, con le mani libere da altri dispositivi, può rapidamente prelevare il componente”.
Risultati ottenuti: + 20% sulle performance di prelievo a parità di accuratezza, eliminazione completa del cartaceo, informazioni specifiche sulle singole attività svolte in tempo reale”, continua Madella.
Un presente denso di progetti interessanti per KFI, che apre la strada a uno stimolante scenario per i progetti futuri.
Come lo stesso Business Development Manager spiega, l’obiettivo dell’azienda è infatti quello di continuare a identificare tecnologie sempre più performanti, che le permettano di sviluppare progetti sempre più innovativi.